giovedì 11 giugno 2020

STEP #25: THE END

Eccoci giunti al termine di questo percorso durato tre mesi in cui abbiamo analizzato le varie sfaccettature del verbo “ricordare”.

 

Il nostro percorso è iniziato analizzando in primis il significato della parola e le sue radici; per fare ciò abbiamo ricercato il significato del termine nella lingua latina, scoprendo che per gli antichi romani la sede della memoria era il cuore, ma anche ricercando nella  mitologia greca, secondo cui Mnemosíde, madre delle nove Muse, fu la prima a scoprire il potere della memoria.

 

In seguito abbiamo visto come i ricordi possano influenzare l’uomo, come siano stati importanti e come sia tutt’ora fondamentale tenere vivo il ricordo del passato.

Sappiamo infatti che nel periodo antico e prima dell’invenzione della stampa la maggior parte delle informazioni veniva tramandata oralmente, come avveniva ad esempio per le tecniche costruttive nel mondo Romano. Collegandoci sempre al mondo Romano ci siamo ritrovati anche a discutere di un personaggio importante di quell’epoca: Marco Tullio Cicerone, il quale è stato scelto proprio come “testimonial” per il nostro verbo.

Abbiamo poi proseguito parlando della capacità che hanno i ricordi di condizionare le scelte dell’uomo, andando ad analizzare degli spot pubblicitari; per poi passare alla centralità di questo tema anche nella letteratura e nelle arti figurative, ad esempio leggendo alcuni passi dello Zibaldone di G. Leopardi, in cui la rimembranza del passato viene correlata al piacere dell’essere umano. Successivamente abbiamo discusso anche dei musei, i quali hanno il compito di preservare e mantenere vivo il ricordo del passato, pensiero messo in dubbio nel Novecento dall’avanguardia futurista.

 

Infine abbiamo affrontato il tema dei disturbi della memoria, analizzando i vari tipi e come tali disturbi siano collegati a determinate patologie. Questo percorso è iniziato con la presentazione di Sergej Sergeevič Korsakov il quale scoprì l’omonima sindrome, per poi passare a Sigmund Freud, il padre della psicoanalisi, il quale capì che l’isteria era direttamente collegata alla rimozione di alcuni eventi considerati intollerabili dall’Io e segregati nell’incoscio. Questo percorso si è poi concluso con un post riguardante un’invenzione ancora non realizzabile e con un volantino pubblicitario ad essa associato.

 

 

P.S.: Qui di seguito troviamo i collegamenti ai post che non sono stati citati in questa sintesi:

·      Nel cinema

·      Nella pandemia

·      L’abbecedario

·      Nella cronaca

·      Un materiale

·      Un brevetto

giovedì 4 giugno 2020

STEP #23: UN VOLANTINO PER UNA INVENZIONE FUTUTRA


STEP #22: UN'INVENZIONE FUTURA

Uno dei disturbi più frequenti in età senile è quello della perdita di memoria a seguito di patologie degenerative (argomento già affrontato in precedenza: I DISTURBI DELLA MEMORIA ). 
Al momento non vi è un rimedio per evitare la perdita di memoria, ma se dovessimo pensare ad un'invenzione futura e ancora del tutto impossibile si potrebbe pensare ad un luogo dove salvare i ricordi che non sia il cervello. 
Tutte le malattie degenerative, come dice lo stesso nome, peggiorano con il tempo, è quindi possibile anticiparle ed evitare sia la perdita dei ricordi che la perdita della capacità di crearne di nuovi.
Il dispositivo in questione funzionerebbe come una corteccia cerebrale sostitutivo, direttamente collegata anche all'ippocampo. Nel momento in cui la malattia viene diagnosticata si potrebbe procedere impiantando questo dispositivo il quale copia tutti i ricordi del paziente, e che essendo collegato all'ippocampo permette anche di salvare dei nuovi ricordi. Il dispositivo in questione avrebbe quindi una memoria enorme concentrata in un piccolo spazio che permette al paziente di non perdere i ricordi della sua vita e che gli permetterebbe anche di ricordarsi avvenimenti successivi come ad esempio la nascita di un nipotino.

sabato 30 maggio 2020

STEP #21: UN BREVETTO

Le cinture di sicurezza sono state inventate nel 1903 da Gustave Desirè Lebeau ma le basse velocità delle macchine di quel tempo e il rischio di soffocamento che esse davano resero molto difficile la loro diffusione. Con della nascita degli sport automobilistici, le cinture cominciarono ad avere più diffusione in quando aiutavano il pilota a contrastare le accelerazione laterali.
Ma le cintura di sicurezza nelle automobili per uso comune sono diventate obbligatorie solamente nel 1976. Nonostante gli anni passati sono ancora parecchie le che persone che non ricordano di mettere la cintura di sicurezza quando sono alla guida.
Un dispositivo che cerca di ovviare a questo problema è il SBR (Seatbelt reminder) brevettato nei primi anni del 2000 e reso obbligatorio dall'UE nel 2009. Il sistema rileva se il conducente, o uno dei passeggeri, non ha inserito o ha inserito incorrettamente la cintura di sicurezza; in tal caso il sistema emette un segnale sonoro continuo che ricorda di allacciare la cintura e mostra sul cruscotto un segnale rosso che indica chi non ha inserito la cintura di sicurezza.


 

mercoledì 27 maggio 2020

STEP #20: UN MATERIALE

IL SILICIO

 


Una unità di memoria a stato solido (SSD) è un dispositivo di memoria di massa che si basa su un semiconduttore per l'archiviazione dei dati
Per produrre questi SSD il materiale più usato è il silicio, il quale è un semiconduttore puro. 
L'impiego di questo materiale permette infatti di poter memorizzare un maggiore numero di dati e di avere una lettura di essi molto più veloce rispetto, ad esempio, ad un dispositivo come un HDD (hard-disk drive).
Inoltre proviene proprio da questo materiale il nome Silicon Valley, infatti la parola "Silicon" in origine si riferiva al grande numero di innovatori di chip di silicio e alla grande presenza di fabbricanti di semiconduttori nella zona della baia di San Francisco.

STEP #19: NELLE SCIENZE APPLICATE

La psicoanalisi è sicuramente la più famosa tra le correnti teoriche e pratiche della psicologia. Nata alla fine del XIX secolo, la psicoanalisi è debitrice di numerose teoria scientifiche e filosofiche. Il padre della psicoanalisi è Sigmund Freud il quale passo la sua intera vita dedicandosi allo studio della mente umana. I primi studi di Freud furono quelli sull'isteria e sull'interpretazione dei sogni, per proseguire poi con gli studi sulla coscienza e sulla sessualità.
Uno degli argomenti su cui si concentrò molto Sigmund Freud è quello della rimozione un meccanismo psichico che allontana dalla coscienza desideri, pensieri e ricordi residui che sono intollerabili per L'Io. Partendo infatti dai sui studi sull'isteria Freud capì che questa patologia era causata dalla rimozione di questi ricordi che venivano segregati nell'inconscio; il compito dello psicanalista era quindi cercare di far riaffiorare questi ricordi rimossi. Attraverso l'interpretazione dei sogni e il processo di proiezione (transfertquesti ricordi vengono riportati dall'inconscio al conscio con la conseguente presa di coscienza del paziente e la guarigione. Ed è proprio su questo procedimento che secondo Freud si basa la psicoanalisi: diminuire la forza di queste resistenze e permettere all'Io di tornare in possesso del materiale rimosso, in modo da porre termine alla sua funzione patogena.

STEP #18: NELLA CRONACA

"Nomi, cognomi, età, le città di una vita, il lavoro, le famiglie, le passioni. I nomi dei numeri. Le storie personali di chi non è sopravvissuto a questo periodo di emergenza coronavirus."
Questo, un estratto dell'articolo de La Stampa su "Memorie" un sito per ricordare tutti coloro che non ce l'hanno fatta.

martedì 26 maggio 2020

STEP #17: L'ABBECEDARIO

A come Amnesia

B come Biblioteca

C come Cicerone

D come 

E come Elefante

F come Floppy disk

G come Guernica

H come Hard disk

I come Ippocampo

L come 

M come Memoria

N come Narrare

O come 

P come Promemoria

Q come Quadro

R come Rievocare

S come Silicio

T come Transfert

U come

V come Video

Z come 

STEP #16: UN TESTIMONIAL PER "RICORDARE"

Marco Tullio Cicerone (106 a.C. - 43 a.C.)  è stato un avvocato e politico ed è considerato il più celebre oratore dell'antica Roma. Il suo successo è dovuto alla sua abilità argomentatoria e stilistica.



Nel De oratore Cicerone racconta la leggenda di Simonide di Ceo, l'inventore dell'arte della memoria: Simonide, sfuggito miracolosamente al crollo di una sala in cui si trovava a banchettare con altri invitati, riuscì ad identificare i corpi dei vari commensali, resi irriconoscibili dalle ferite, ricordandosi del posto che occupavano a tavola. Da questo evento Simonide ricavò l'importanza dell'ordine e delle immagini per la memoria.Per memorizzare i suoi discorsi, infatti, Cicerone utilizzava una tecnica associativa che venne chiamata tecnica dei loci o tecnica delle stanze. Egli scomponeva il discorso in parole chiave e parole concetto che gli permettessero di parlare dell'argomento desiderato e associava queste parole, nell'ordine desiderato, alle stanze di una casa o di un palazzo che conosceva bene, in modo creativo e insolito. Durante l'orazione egli immaginava di percorrere le stanze di quel palazzo o di quella casa, e questo faceva sì che le parole concetto del suo discorso gli venissero in mente nella sequenza desiderata. È da questo metodo di memorizzazione che derivano le locuzioni italiane "in primo luogo", "in secondo luogo"e così via.

 


STEP #15: NEL NOVECENTO

Il Futurismo è stato un movimento letterario e culturale italiano, nonché la prima avanguardia europea. Il futurismo ha una data di nascita precisa: il 20 febbraio 1909. In quel giorno, infatti, Marinetti pubblicò sul «Figaro», giornale parigino, il Manifesto del Futurismo. 
 I futuristi intendevano idealmente "bruciare i musei e le biblioteche" in modo da non avere più rapporti con il passato per concentrarsi così sul dinamico presente; tutto questo, come è ovvio, in senso ideologico. Questa voglia di rottura con il passato nasce da un'aspra critica alla società ottocentesca che viveva nel ricordo del passato e condizionata dai modelli storici. Il futuristi volevano quindi una rottura definitiva con il passato per concentrarsi sul dinamico presente il quale era in continuo e sempre più veloce sviluppo.

STEP #14: NELL'OTTOCENTO

L'Ottocento fu un secolo di grandi innovazioni in tutti i campi, la medicina diventa definitivamente scienza e tecnologia; nasce la psicologia sperimentale, la moderna psichiatria e il secolo si conclude con la nascita della psicoanalisi (di cui parleremo più avanti).
Sergej Sergeevič Korsakov fu uno dei più grandi neuropsichiatri del XIX secolo con numerose pubblicazioni riguardo la psichiatria e le neuropatologie.
Ed è proprio a lui che si deve la scoperta della sindrome di Korsakoff, un deficit di memoria a lungo termine che impedisce di apprendere nuove informazioni dall'esordio della malattia in avanti, e cancella anche eventi avvenuti prima. Tra le parti del cervello che vengono danneggiate da questa sindrome c'è proprio l'ippocampo, la regione del cervello che ha un importante ruolo nella formazione delle memorie esplicite, nella trasformazione delle memorie a breve termine in memorie a lungo termine e nella navigazione spaziale.

sabato 23 maggio 2020

I DISTURBI DELLA MEMORIA

Il disturbo della memoria o amnesie è un disturbo molto comune in alcune patologie, degenerative o traumatiche, e consiste in una riduzione più o meno grave delle capacità di apprendere nuove informazioni e di ricordare avvenimenti. 

La memoria è la capacità del cervello di conservare informazioni, ossia di assimilare, mantenere e richiamare, sotto forma di ricordo, le informazioni apprese durante l'esperienza. La memoria viene distinta in tre tipi di memoria: la memoria a breve termine, la memoria a lungo termine e la memoria sensoriale.

Un disturbo delle funzioni della memoria può avvenire a causa di alcune lesioni che disconnettono l'ippocampo dal lobo frontale, disturbi come il morbo di Parkinson o il morbo di Alzheimer che non permettono ai nuovi ricordi di fissarsi e sostituire per aggiornamento i vecchi oppure non permette ai vecchi di tornare in mente arrivando alla scomparsa, nei casi più gravi, della percezione del proprio passato.

 


mercoledì 20 maggio 2020

STEP #13: NEL SETTECENTO

Come sappiamo un Museo è una raccolta, pubblica o privata, di manufatti relativi a uno o più settori della cultura, tra cui l'arte, la scienza e la tecnica. L'International Council of Museum lo definisce come " Un’istituzione permanente, senza scopo di lucro, al servizio della società, e del suo sviluppo, aperta al pubblico, che effettua ricerche sulle testimonianze materiali ed immateriali dell’uomo e del suo ambiente, le acquisisce, le conserva, e le comunica e specificatamente le espone per scopi di studio, educazione e diletto." 

I musei quindi hanno lo scopo di preservare il passato e di mantenerne vivo il ricordo. Il museo di Alessandria, costruito in età ellenistica, viene considerato il primo museo.

Ma il primo vero museo aperto al pubblico come oggi lo intendiamo noi nacque sotto il pontificato di Clemente XII nel 1734, quando fu aperta la collezione dei Musei Capitolini a Roma.

STEP #12: ''RICORDARE'' NEL MEDIOEVO E NELL' ETÀ MODERNA

L'anfiteatro della Memoria fu il progetto utopico dell'umanista rinascimentale Giulio Camillo Delminio, il quale nel 1500 concepì l'idea di un teatro destinato a conservare tutta la conoscenza universale. La sua intenzione era quella di edificare un sistema mnemonico che ricalcasse perfettamente il funzionamento della mente umana, in cui racchiudere tutto il sapere dell’uomo, da lui selezionato e organizzato. Per Camillo,  l'anfiteatro doveva essere insieme un teatro ma anche un libro, questo doveva essere costruito in legno e poi riempito di libri e di quadri. L'anfiteatro di Camillo, si ispirava al modello del De Architectura dell'architetto romano Vitruvio (di cui abbiamo parlato nello  STEP #08) ed era diviso in sette gradi, intersecati da sette corsie: l'edificio era suddiviso in quarantanove caselle, a ognuna delle quali era associata mnemonicamente una figura simbolica.

       
Bibliografia:  
       


STEP #11: ''RICORDARE'' NELLA PANDEMIA

La pandemia di COVID-19 ha stravolto nel giro di poche settimane la vita del mondo intero, costringendo tutti a cambiare radicalmente lo stile di vita.
Durante questo periodo siamo stati, e siamo tutt'ora, 'bombardarti' da qualsiasi mezzo di comunicazione da frasi come: "ricorda di mantenere il distanziamento sociale", "ricorda di lavare spesso le mani e di non toccarti il viso". Lo scopo di questi avvisi trasmessi in modo continuo, ha fatto si che questi restassero impressi nelle menti dei cittadini; facendo diventare questi gesti parte integrante della vita di ognuno di noi.


  

lunedì 27 aprile 2020

STEP #10: ''RICORDARE'' NEL CINEMA


Questa clip mostra Rose DeWitt Bukater, una dei protagonisti del film "Titanic", nell'intento di raccontare la sua esperienza su quella che veniva chiamata da lei "la nave dei sogni", per far ciò comincia dal ricordare ogni particolare di quell'esperienza vissuta.


mercoledì 22 aprile 2020

STEP #09: ''RICORDARE'' NELLE ARTI FIGURATIVE


'Guernica', Pablo Picasso, Giugno 1937, 
Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid.

STEP #08: ''RICORDARE'' NELLA TECNOLOGIA DEL PERIODO ANTICO

Il popolo Romano fu uno dei più più abili dell'antichità nella costruzione di grande opere architettoniche ed ingegneristiche come: ponti, acquedotti, terme e strade.
Delle tecniche di costruzione dei romani però ci resta ben poco, l'unica opera che è giunta fino ai giorni nostri è il trattato di Marco Vitruvio Pollione, il De Architectura. Questo perchè uno dei metodi che più usavano i romani per tramandare le tecniche di costruzione era quella orale. Il ricordo e la memoria infatti avevano una funzione importantissima in quanto ogni singolo dettaglio andava ricordato per poi essere tramandato alle generazioni future.

venerdì 17 aprile 2020

STEP #07: ''RICORDARE'' IN UN'OPERA POETICA

Ricordare qualcuno o qualcosa è sempre stato uno dei motivi portanti delle opere poetiche.
Un autore che incentrò molte sue composizioni sul ricordo è sicuramente Giacomo Leopardi, il quale ha una visione molto complessa del ricordo, soprattutto se questo viene correlato al piacere come si può notare in questo passo tratto dallo Zibaldone: “La rimembranza del piacere, si può paragonare alla speranza, e produce appresso a poco gli stessi effetti. Come la speranza, ella piace più del piacere; è assai più dolce il ricordarsi del bene (non mai provato, ma che in lontananza sembra di aver provato) che il goderne, come è più dolce lo sperarlo, perché in lontananza sembra di poterlo gustare. La lontananza giova egualmente all'uomo nell'una e nell'altra situazione; e si può conchiudere che il peggior tempo della vita è quello del piacere, o del godimento. ( Zibaldone 13 Maggio 1821.)”.
Una delle sue opere poetiche in cui è presente il tema del ricordo è “A Silvia”.
Troviamo qui di seguito il testo:


Silvia, rimembri ancora
Quel tempo della tua vita mortale,
Quando beltà splendea
Negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
E tu, lieta e pensosa, il limitare
Di gioventù salivi?

Sonavan le quiete
Stanze, e le vie dintorno,
Al tuo perpetuo canto,
Allor che all'opre femminili intenta
Sedevi, assai contenta
Di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il maggio odoroso: e tu solevi
Così menare il giorno.

Io gli studi leggiadri
Talor lasciando e le sudate carte,
Ove il tempo mio primo
E di me si spendea la miglior parte,
D'in su i veroni del paterno ostello
Porgea gli orecchi al suon della tua voce,
Ed alla man veloce
Che percorrea la faticosa tela.
Mirava il ciel sereno,
Le vie dorate e gli orti,
E quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Lingua mortal non dice
Quel ch'io sentiva in seno.

Che pensieri soavi,
Che speranze, che cori, o Silvia mia!
Quale allor ci apparia
La vita umana e il fato!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
Un affetto mi preme
Acerbo e sconsolato,
E tornami a doler di mia sventura.
O natura, o natura,
Perchè non rendi poi
Quel che prometti allor? perchè di tanto
Inganni i figli tuoi?

Tu pria che l'erbe inaridisse il verno,
Da chiuso morbo combattuta e vinta,
Perivi, o tenerella. E non vedevi
Il fior degli anni tuoi;
Non ti molceva il core
La dolce lode or delle negre chiome,
Or degli sguardi innamorati e schivi;
Nè teco le compagne ai dì festivi
Ragionavan d'amore

Anche peria fra poco
La speranza mia dolce: agli anni miei
Anche negaro i fati
La giovanezza. Ahi come,
Come passata sei,
Cara compagna dell'età mia nova,
Mia lacrimata speme!
Questo è quel mondo? questi
I diletti, l'amor, l'opre, gli eventi
Onde cotanto ragionammo insieme?
Questa la sorte dell'umane genti?
All'apparir del vero
Tu, misera, cadesti: e con la mano
La fredda morte ed una tomba ignuda
Mostravi di lontano.

STEP #06: ''RICORDARE'' NELLA LETTERATURA


“Sono diventato la persona che sono oggi all’età di dodici anni, in una gelida giornata invernale del 1975. Ricordo il momento preciso: ero accovacciato dietro un muro di argilla mezzo diroccato e sbirciavo di nascosto nel vicolo lungo il torrente ghiacciato. È stato tanto tempo fa. Ma non è vero, come dicono molti, che si può seppellire il passato. Il passato si aggrappa con i suoi artigli al presente. Sono ventisei anni che sbircio di nascosto in quel vicolo deserto. Oggi me ne rendo conto.”

Inizia così il romanzo Khaled Hosseini "Il cacciatore di aquiloni", una storia d’amicizia raccontata attraverso lo scenario di trent’anni di storia afgana.

STEP #05: "RICORDARE" NELLA PUBBLICITÀ

Negli ultimi anni uno dei temi principali in molti spot pubblicitari è il ricordo del passato, e la rievocazione di ciò che è stato. Molte aziende, infatti, hanno fatto leva sulla nostalgia per le loro campagne pubblicitarie. Questo perché per molte persone il passato è un luogo più sicuro di un futuro incerto; quindi in un mondo in continua evoluzione, in cui il progresso tecnologico ne fa da padrone, mostrare che ciò che eravamo non lo abbiamo scordato ma anzi continua a far parte di noi è sicuramente un messaggio positivo che le aziende vogliono mandare.

Alcuni brand che hanno voluto puntare su questo tipo di pubblicità sono Microsoft e Ford come si può evincere dai due spot qui sotto:



Fonti:

STEP #04: ''RICORDARE'' NELLA MITOLOGIA

Mnemoside (  in greco antico: Μνημοσύνη ) è figlia di Urano (il cielo) e di Gea (la terra) sorella di Crono e di Rea.

Amata da Zeus, che aveva assunto l’aspetto di un pastore, ebbe da lui nove figlie, le 9 Muse. A questa titanide fu attribuita la personificazione della memoria e il potere di ricordare, e giustamente Mnemosine venne considerata madre delle muse poiché grazie alla memoria gli uomini hanno potuto progredire nell’arte e nel sapere.

Secondo lo scrittore Pausania invece le figlie di Mnemosine erano tre. Mnemosine fu la prima, secondo il mito, a scoprire il potere della memoria, e per questo fu lei a dare nomi alle cose. Ella aveva anche il potere di far ricordare tutto a coloro che avessero dimenticato il loro passato. In Grecia, in ricordo della dea, si trovavano due fontane: Lete, (la dimenticanza) che faceva scordare il passato, e Mnemosine, per ricordare quello che nell’aldilà si sarebbe visto.

 

Bibliografia:

-“Dizionario di Mitologia e dell’antichità classica” di M.Gyslon e R.Palazzi.

- https://www.sullacrestadellonda.it/mitologia/mnemosine.htm

 

 

 



mercoledì 25 marzo 2020

STEP #02: STORIA DELLA PAROLA



Il termine ricordare deriva dal latino “re-cordor” ed è per tanto legato all’espressione “re-cor”; Quest’ultima è composta dal prefisso iterativo “re” e dal termine latino “cor”, per cui ricordare significa ri- portare nel cuore, ricondurre nel cuore, che viene concepito per tanto come sede privilegiata del ricordo.

Poiché, come appena detto, ricordare significa riportare nel cuore, è chiaro che si può ricordare solo ciò che è già stato nel cuore.

Ricordare, tuttavia, è anche “re - accordare”, vale a dire far vibrare le corde del cuore all’unisono, nello stesso modo in cui erano vibrate quando era stata vissuta l’esperienza ricordata.

Il ricordo quindi è incentrato sulla dimensione emotiva, come si evince andando ad analizzare le origini del verbo “Rimembrare”. “Rimembrare”, infatti, deriva dal latino “ re- membra” che significa ricondurre al corpo il ricordo.

 

https://digilander.libero.it/pedagogiaresistenza/gli_sguardi_della_memoria.htm

 

 

venerdì 20 marzo 2020

STEP #01: DEFINIZIONE ED ETIMOLOGIA

Ricordare v. tr.

DEFINIZIONE (dal dizionario online Treccani http://www.treccani.it/vocabolario/ricordare) : 

1. Richiamare alla propria memoria: cerca di ralmeno l’annonon riesco a rcome si chiama. Quindi, avere presente nella memoria: ricordo benissimo il nostro ultimo incontronon ricordi quel signore che ti ho presentato?ricordava confusamente le parole dell’amico. Frequente, con gli stessi sign., l’intr. pron. ricordarsi di, che è di uso anche più pop.: nessun maggior dolore Che ricordarsi del tempo felice Ne la miseria (Dante); non mi ricordo affatto di questo particolareti ricordi ancora di me?me ne ricordo benissimo. Poet., della conoscenza profetica del futuro: assorto in suo pensieroLesse i giorni numerati, E degli anni ancor non nati Danïel si ricordò (Manzoni). Con tono di avvertimento, di rimprovero o di minaccia: ricòrdati di non fare imprudenze!mi ricorderò del tuo comportamento (e assol.: me ne ricorderò); o comunque di rammarico, di amarezza: mi ricorderò di queste tue parole; per sottolineare l’impressione e gli effetti di disgrazie o esperienze spiacevoli, di fatti eccezionali: che uragano!, ce ne ricorderemo per un pezzone ha prese tante che se ne ricorderà per un bel poè stato uno spettacolo meraviglioso e me ne ricorderò finché campo. Frequente, anche nell’uso trans., la particella pron.: mi ricorderò questo tuo consigliodebbo ancora rispondere alla sua letterame lo ricordo bene (non l’ho, cioè, dimenticato); anticam. con costruzione impers.: non mi ricorda Ch’i’ stranïasse me già mai da voi (Dante); unica gentilezza che mi ricorda aver ricevuto da lei (I. Nievo); e con soggetto indefinito: ditemiricòrdavi egli che voi mai aveste alcuno amante? (Boccaccio). 2. Richiamare alla memoria altrui: ricordami domani di andare dal sartola segretaria gli ricordò che aveva un appuntamento importante. Nell’inviare saluti per scritto, e anche a voce, con intonazione rispettosa: ricordami a tua madremi ricordi a suo marito3. Richiamare alla memoria propria o altrui, con l’idea di dover adempiere a qualche dovere o provvedere a qualche necessità, oppure avvertendo o rimproverando: stia tranquilloricordo i miei impegnila mia promessaricòrdati di trattarlo benericòrdati che non devi prendere freddo4. Richiamare alla memoria per somiglianza; quindi, rassomigliare, essere simile: questo bambino ricorda il padre solo nel colore dei capelli e degli occhiquell’uomo ricorda qualcuno che conoscoil paesaggio ricorda quello di certe valli toscane5. Menzionare, nominare: l’oratore ricordò nel suo discorso le benemerenze del festeggiato; e in senso più ampio: vi ricorderò nelle mie preghiere.

ETIMOLOGIA:
Dal latino recordari, derivato da cor cordis «cuore» (con l'aggiunta del prefisso re-), perché il cuore era ritenuto dai Romani la sede della memoria.

TRADUZIONI:
Inglese: to remember.
Francese: rappeler.
Spagnolo: recordar.
Tedesco: merken.

STEP #01: DEFINIZIONE ED ETIMOLOGIA

Ricordare v. tr. DEFINIZIONE (dal dizionario online Treccani  http://www.treccani.it/vocabolario/ricordare ) :  1.  Richiamare alla...