giovedì 11 giugno 2020

STEP #25: THE END

Eccoci giunti al termine di questo percorso durato tre mesi in cui abbiamo analizzato le varie sfaccettature del verbo “ricordare”.

 

Il nostro percorso è iniziato analizzando in primis il significato della parola e le sue radici; per fare ciò abbiamo ricercato il significato del termine nella lingua latina, scoprendo che per gli antichi romani la sede della memoria era il cuore, ma anche ricercando nella  mitologia greca, secondo cui Mnemosíde, madre delle nove Muse, fu la prima a scoprire il potere della memoria.

 

In seguito abbiamo visto come i ricordi possano influenzare l’uomo, come siano stati importanti e come sia tutt’ora fondamentale tenere vivo il ricordo del passato.

Sappiamo infatti che nel periodo antico e prima dell’invenzione della stampa la maggior parte delle informazioni veniva tramandata oralmente, come avveniva ad esempio per le tecniche costruttive nel mondo Romano. Collegandoci sempre al mondo Romano ci siamo ritrovati anche a discutere di un personaggio importante di quell’epoca: Marco Tullio Cicerone, il quale è stato scelto proprio come “testimonial” per il nostro verbo.

Abbiamo poi proseguito parlando della capacità che hanno i ricordi di condizionare le scelte dell’uomo, andando ad analizzare degli spot pubblicitari; per poi passare alla centralità di questo tema anche nella letteratura e nelle arti figurative, ad esempio leggendo alcuni passi dello Zibaldone di G. Leopardi, in cui la rimembranza del passato viene correlata al piacere dell’essere umano. Successivamente abbiamo discusso anche dei musei, i quali hanno il compito di preservare e mantenere vivo il ricordo del passato, pensiero messo in dubbio nel Novecento dall’avanguardia futurista.

 

Infine abbiamo affrontato il tema dei disturbi della memoria, analizzando i vari tipi e come tali disturbi siano collegati a determinate patologie. Questo percorso è iniziato con la presentazione di Sergej Sergeevič Korsakov il quale scoprì l’omonima sindrome, per poi passare a Sigmund Freud, il padre della psicoanalisi, il quale capì che l’isteria era direttamente collegata alla rimozione di alcuni eventi considerati intollerabili dall’Io e segregati nell’incoscio. Questo percorso si è poi concluso con un post riguardante un’invenzione ancora non realizzabile e con un volantino pubblicitario ad essa associato.

 

 

P.S.: Qui di seguito troviamo i collegamenti ai post che non sono stati citati in questa sintesi:

·      Nel cinema

·      Nella pandemia

·      L’abbecedario

·      Nella cronaca

·      Un materiale

·      Un brevetto

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